Oggi abbiamo discusso il romanzo “Cambiare l’acqua ai fiori”, della francese Valérie Perrin

SPOILER ALERT!!!
Nessuna di noi si ricorda esattamente come l’attenzione del gruppo si sia focalizzata su questo romanzo, ma poco importa. Quasi tutte le partecipanti l’hanno letto, una l’ha finito qualche minuto prima di partecipare all’incontro, a un’altra mancavano cinquanta pagine alla fine, e ha tolto l’audio ogni volta che c’era uno spoiler 😊
Del resto sarebbe stato impossibile evitare gli spoiler: la storia è intensa, gli avvenimenti e i colpi di scena si succedono a ritmo serrato, la struttura è ottima, con un intreccio accattivante, e la costruzione che si sposta continuamente tra passato e presente è riuscitissima.
Qualcuna ha segnalato di avere avuto qualche perplessità nelle prime pagine. Probabilmente la spinta e l’interesse verso il tema dei cimiteri hanno determinato la potenza dello slancio verso il romanzo. Chi li ama (una di noi ha affermato che per lei i cimiteri sono come libri) si è trovato più a suo agio fin da subito.
Tutte hanno gradito il modo delicato con cui viene trattato il tema della morte. C’è stato un divagare collettivo su come le diverse culture si pongono rispetto ai morti, su quanto la morte possa essere affrontata con cipiglio festivo o con accorata disperazione.
Oppure, come succede a Violette, in un percorso d’infinito dolore che la porta pian piano a una sorta di rinascita.
La vicenda centrale del romanzo ha naturalmente colpito tutte, ma ha avuto ripercussioni diverse sul gradimento del romanzo: alcune hanno dichiarato che un romanzo che include la morte di una figlia non può essere annoverato tra i loro preferiti, ad altre non è importato.
E poi ci sono stati tutti i diversi frutti che ognuna di noi ha colto nella narrazione: il rapporto con le parole che Violette ricostruisce in relazione alla sua bambina, Violette dal punto di vista professionale, una donna che trova un canale lavorativo nel quale si sente realizzata e che l’aiuta a tornare a galla, la violenza sulle donne, fisica e psicologica.
L’analisi dei personaggi non è stata così approfondita come ci si sarebbe potuto immaginare. Si è parlato molto di Violette (alla fine qualcuno ha definito questo romanzo “un libro sulle madri”), poco del marito (a cui si concede un accenno di distacco dal personaggio aborrito durante tutto il romanzo, e questo attraverso uno stratagemma stilistico), praticamente nulla dei suoceri di Violette. Bello il contorno dei personaggi del cimitero, divertenti e gradevoli alcuni passaggi particolari, incluse alcune celebrazioni funerarie e momenti della vita in cimitero di Odette.
E’ stato bellissimo discutere un romanzo così intenso in un gruppo che comincia a conoscersi e ad anticipare i gusti letterari di ognuna. Come sempre, siamo uscite arricchite di nuove idee, spunti, e tanta, tanta voglia di continuare a leggere il più possibile.
Cosa stanno leggendo le donne di Expatclic
L’eleganza del riccio, Muriel Barbery
Marcovaldo, Italo Calvino
Alfabetiere delle fiabe, Fabian Negrin
Zuleika apre gli occhi, Guzel’ Jachina
Un paradiso per Icaro, Chiara Rantini
Qualcuno si ricorderà di noi, Alessia Pizzi
A user’s guide to neglectful parenting, Guy Delisle
La regina disadorna, Maurizio Maggiani
Castellio contro Calvino, Stefan Zweig
Home, Marylin Robinson
Weird Culture Kids, Ngoc Nguyen
Cambiare l’acqua ai fiori, Cécile Perrin
Il buio oltre la siepe, Harper Lee
La vasca del Fuhrer, Serena Dandini
Prossimo incontro: venerdì 12 febbraio alle 15:00. Parleremo di Biografie e Autobiografie. Scrivete a claudiaexpat@expatclic.com per partecipare. Tutte benvenute!