Oggi abbiamo parlato del nostro rapporto con la rilettura dei libri.

La paura di rileggere un libro e non ritrovare lo stesso feeling di quando lo si era letto per la prima volta è il sentimento che più accomuna le nostre accanite. Così com’è bello ricordare tutto quello che il libro ci ha dato, concreto è il timore di rovinare questo bel ricordo nel rileggerlo in una fase diversa della propria vita. Un’eccezione è la rilettura dei libri dell’infanzia, dato che questi si collocano in un passato sufficientemente lontano per neutralizzare la possibilità che questo sentimento si produca.
Alcune di noi più che rileggere libri già letti, optano per ascoltarli (il che, come abbiamo visto, è un’esperienza molto diversa dalla lettura).
Molte accanite hanno l’ansia di non riuscire a leggere tutto quanto di nuovo incontrano e che ancora non conoscono. Per alcune, dedicare tempo alla rilettura di un’opera già nota, significa sottrarlo alla possibilità di nuove scoperte.
Certo, disponendo di tutto il tempo del mondo, sarebbe interessante rileggere i libri per constatare come mutano le relazioni con l’opera nel corso del tempo, e misurare così anche i cambiamenti intervenuti nella propria persona. Una di noi sostiene che è anche interessante rileggere le note che si erano segnate a margine nel momento della lettura: anche queste dicono molto della persona che eravamo.
Una di noi ha optato per tenere i libri più cari sul comodino, e di tanto in tanto prenderli per rileggerne alcune delle frasi che più l’hanno colpita. Un modo per mantere un aggancio con la lettura passata, senza però sottrarre tempo a letture nuove.
La paura della delusione nel rileggere un libro è concreta. Una di noi ha raccontato di aver riletto due libri che le erano sembrati dei veri capolavori e l’avevano colpita profondamente (Il maestro e Margherita di Bulgakov e Se mai verrà il mattino della Tyler) e di essere rimasta quasi scioccata da quanto diversi siano stati i sentimenti provati nei due momenti. E infatti un’altra ha dichiarato di avere una paura folle a rileggere Cent’anni di solitudine di G. G. Marquez.
Per altre rileggere un libro già letto è noioso, un’altra ancora ama rileggere racconti per cogliere cose che le erano sfuggite, e per alcune è interessante rileggere l’opera in lingua originale se nel frattempo la si è imparata.
Tra alcuni dei libri riletti dalle nostre accanite citiamo:
- L’opera di Castaneda
- Canne al vento, Grazie Deledda
- Marcellino pane e vino
- Tre camere a Manhattan, George Simenon
- L’insostenibile leggerezza dell’essere, Milan Kundera
- Il manuale di Nonna Papera
- L’opera di Sciascia
- L’opera di Herman Hesse
- La donna abitata, Gioconda Belli
Cosa stanno leggendo le donne di Expatclic
Dopo le nubi, il sole, Giuliana Arena
Il terzo tempo, Lidia Ravera
Il vermo, Aidan Chambers con illustrazioni di Peppo Bianchessi
Cyber China, Qiu Xialong
Mostruosa maternità, Romana Petri
L’evento, Annie Ernaux
Tutta la luce che non vediamo, Anthony Doerr
Alexis/Il colpo di grazia, Marguerite Yourcenar
Seni e uova, Mieko Kawakami
L’atlante della felicità, Helen Russel
Prossimo incontro: venerdì 10 giugno alle 15:00, discuteremo di come scegliamo i libri e di come questa scelta influisca sulla nostra bibliodiversità. Scrivete a claudiaexpat@expatclic.com per partecipare.