Té letterario del 24 febbraio: Letteratura queer

La discussione oggi è stata interessantissima. Siamo partite dal fatto che non sentiamo necessariamente la necessità di una letteratura categorizzata come queer. Tanto per cominciare, molte di noi, nell’approcciarsi a una storia d’amore, si concentrano su questa e non sul genere di chi la anima. Peraltro, il timore è che – come succede in tanti altri ambiti – etichettando un certo tipo di letteratura, non si produca altro effetto che quello di creare ulteriore discriminazione.

Qualcuna ha però commentato che la realtà queer non è solo fatta di storie d’amore da raccontare, ma anche di lotte, attacchi, discriminazioni e violenza, e che raccontare tutto questo diventa doveroso. Inoltre, una delle grandi funzioni dei libri è quella di far conoscere, avvicinare e normalizzare situazioni che, nell’ignoranza, vengono considerate come diverse.

Detto tutto ciò, le nostre accanite lettrici non sono certo state parche di titoli. Ve li elenchiamo di seguito, augurandoci che possano darvi spunti e desiderio di avvicinarvi alle situazioni raccontate. Naturalmente, se avete suggerimenti di titoli da condividere, scriveteci, saremo liete d’integrarli:

Pomodori verdi fritti, di Fannie Flag, e Chiamami col tuo nome, di André Aciman, sono entrambi belli e intensi sia come romanzi che nella loro trasposizione cinematografica;
La pioggia prima che cada, Jonathan Cohen;
Una vita come tante, Hanya Yanagihara. Si è discusso se inserirlo nella lista di titoli di letteratura queer perchè in realtà la vicenda omosessuale non è che una parte del libro, ma ci è sembrata comunque importante;
This is how it always is, Laurie Frankel. Un libro straordinario nel raccontare il grado di accettazione della famiglia in una situazione di trasferimento di genere;
Mio figlio in rosa è il libro di Camilla Vivian, mamma di un bimbo transgender, che dà anche il nome al suo bellissimo blog. Da segnalare anche il suo Gender libera tuttə, una raccolta di storie sull’argomento;
Febbre, di Jonathan Bazzi, oltre che la realtà dell’omosessualità, ci introduce al discorso della sieropositivà al virus dell’AIDS;
Le cattive, di Camila Sosa Villada, una donna transgender argentina, è uno stupendo romanzo, in parte autobiografico, sulla vita dei transgender in una città argentina. Una porta aperta su un mondo che difficilmente possiamo penetrare altrimenti:
Un oceano senza sponde, di Scott Spencer, è la storia dell’amore non corrisposto di un uomo per un altro uomo, molto bello e triste;
Le invisibili furie del cuore, dell’irlandese John Boyne, è un altro romanzo molto triste sull’identità, il trovarsi, le radici;
Non ci sono solo le arance, Jeanette Winterson;
Le transizioni, Pajtim Statovci, narra di una transizione di genere, ma anche di altri tipi di transizione;
L’immoralista, André Gide;
L’isola di Arturo, Elsa Morante, potente per il punto di vista sottile e perfettamente inquadrato nel periodo in cui viene espresso;
Confessioni di una maschera e Colori proibiti, Yuko Mishima, il primo ricco di momenti autobiografici molto forti (ci sarebbe da parlare per ore di questo autore), e il secondo affascinante nella narrazione di questo bellissimo giovane dalla forte ascendenza su uomini e donne, e il suo rapporto con il vecchio scrittore. Citato in questo contesto anche Ordeal by roses, un libro fotografico di Hosoe Eiko, che ritrae Mishima in scatti altamente erotici;
La ragazza dello Sputnik, Haruki Murakami;
Camera d’albergo, Colette, uno sguardo per niente moralista e bacchettone nonostante l’epoca;
Nessuna causa è persa, Cathy La Torre, scritto con trasporto e passione, spiega la motivazione di Cathy nel diventare avvocatessa dei trans, che si trovano ad affrontare situazioni estremamente complesse e sono sempre oggetto di pressioni moralistiche;
I grandi sognatori, Rebecca Makkai, uno spaccato doloroso e molto affettuoso della situazione della comunità omosessuale negli Stati Uniti all’insorgere dell’AIDS;
Nessuno resta solo, Alessandro De Roma, racconta le difficoltà di relazionarsi con un padre che non accetta la diversità;
Man Alive, Thomas Page McBee, un modo delicato e profondo di raccontare la transizione di genere;
Rue de Berne numero 39, Max Lobe, il protagonista, figlio di una prostituta camerunense migrata in Svizzera, è omosessuale e ci narra la sua infanzia e adolescenza dal suo punto di vista;
Memorias de unos ojos pintados, Lluis Llach, purtroppo non tradotto in italiano, racconta la storia di Barcellona all’insorgere della guerra civile spagnola, e parallelamente quella dei due giovani protagonisti che tra miseria e lotte, si scoprono legati da profondo amore. Molto sensuale;
Brevemente risplendiamo sulla terra, Ocean Vuong, la lettera alla madre di un giovane omosessuale figlio di un’emigrata vietnamita negli Stati Uniti;
Cose spiegate bene: questioni di un certo genere, Iperborea; da questa collana ci viene una guida attenta e utile sull’identità sessuale e la fraseologia da evitare;
Spatriati di Mario Desiati e Divorzio di velluto di Jana Karsaiová parlano entrambi di amori fluidi.

Due autori di cui è stata raccomandata l’intera opera: lo spagnolo Alejandro Palomas, che affronta l’omosessualità in tutti i suoi libri, e la statunitense Sandra Scoppettone, creatrice di una delle prime investrigratici lesbiche del genere.

Dopo questo scambio intenso di esperienze di lettura, perchè ogni libro, ogni titolo condiviso ci marca e cambia, siamo giunte alla conclusione che la letteratura queer va intesa come necessità di definire un filone letterario per aiutarci a superare le nostre difficoltà nell’affrontare le diversità. Del resto la norma eterosessuale è così violenta e intransigente dal farci stupire di fronte al fatto che altre categorie esigano la stessa visibilità.

Cosa stanno leggendo le donne di Expatclic

La parole alterée, François Taillandier
Un’amicizia, Silvia Avallone
Uomini di poca fede, Nickolas Butler
On ne peut vivre qu’à Paris, Emil Cioran
Fame d’aria, Daniele Mencarelli
Mi limitavo ad amare te, Rossella Postorino
Il tempo, Guido Tonelli
La straniera, Claudia Durastante
Il dolore crea l’inverno, Matteo Porru
Nessuna causa è persa, Cathi La Torre
Cedi la strada agli alberi, Franco Arminio


Ci ritroviamo venerdì 10 marzo 2023 alle 15:00 ora italiana per un emozionante incontro con la poetessa Maria Grazia Calandrone. Scrivete a claudiaexpat@expatclic.com per partecipare.

Advertisement

Leave a Reply

Fill in your details below or click an icon to log in:

WordPress.com Logo

You are commenting using your WordPress.com account. Log Out /  Change )

Twitter picture

You are commenting using your Twitter account. Log Out /  Change )

Facebook photo

You are commenting using your Facebook account. Log Out /  Change )

Connecting to %s

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.