Qui sotto puoi trovare alcune interessanti letture su come la nostra identità culturale venga messa alla prova quando ci trasferiamo in paesi diversi ed abbiamo a che fare con un diverso panorama culturale, e spesso anche linguistico.
Rituals of Separation
Scritto da Elizabeth Rice, il libro (in inglese) è un memoir ambientato in corea sul tema delll’identità e il senso di appartenenza. Racconta la sua storia di quando, nel 1966, a nove mesi, la sua famiglia si trasferì a Seul, dove visse per i successivi sedici anni. Tornata in America, Elizabeth iniziò a provare un profondo senso di spaesamento e uno shock culturale, sentendo una nostalgia incredibile per la sua vita in Corea. Il libro esplora la complessità delle identità interculturali, la perdita e il lutto legati al cambiamento di luogo, e le difficoltà dell’essere un TCK (Third-Culture Kid), cioè una persona cresciuta tra culture diverse..


Disoriental
di Négar Djavadi è un romanzo (in inglese) narrato su due piani temporali diversi. Kimiâ ripercorre i ricordi della sua infanzia in Iran mentre si trova in una clinica per la fertilità a Parigi. Il regime iraniano, la politica e la cultura vengono raccontati attraverso lo sguardo moderno e “disorientalizzato” della protagonista. L’identità culturale, il disorientamento e la confusione sono i principali leitmotiv. Per Kimiâ, la triste realtà è che “qualcosa deve essere lasciato indietro per poter andare avanti e creare spazio a una nuova vita”.
Ragazza, donna, altro
di Bernardine Evaristo racconta le storie di dodici donne della diaspora africana. I temi principali sono l’identità culturale, il femminismo, la sessualità, il pregiudizio e l’ignoranza. Sebbene le protagoniste siano molto diverse per età, origini ed esperienze, le loro vite si intrecciano. Evaristo ritrae con precisione la Gran Bretagna contemporanea con umorismo, amore ed emozione; il suo stile di scrittura, definito fusion fiction, è una via di mezzo tra poesia e prosa, e rende la narrazione contemporanea e coinvolgente. Un vero capolavoro.


L’approdo
Una graphic novel senza parole, con immagini in bianco, nero e seppia, è lo straordinario lavoro di Shaun Tan, l’Approdo. Un padre lascia la moglie e la figlia in condizioni di estrema povertà per cercare migliori opportunità in un nuovo paese. Tutto è sconosciuto: la lingua è indecifrabile, e l’uomo incontra altri immigrati con storie non dette di sopravvivenza e difficoltà. Le immagini trasmettono il senso di confusione e spaesamento che molti immigrati provano. Il protagonista è alla ricerca di un senso di identità e appartenenza in un mondo lontanissimo da quello che un tempo chiamava casa. Ma dove c’è estraneità, c’è anche gentilezza e un senso di speranza..
Se vuoi saperne di più sul tema dell’identità culturale, qui puoi trovare alcuni articoli interessanti:
Di dove sei? è una straordinaria riflessione scritta da Julia, la figlia maggiore di Barbaraexpat, sull’essere una TCK e sul crescere in Australia in un mix di culture.
That’s what we do: the identity of Global Citizens (in inglese) è un’intervista raccolta da Claudiaexpat nel 2023. Ci racconta le incredibili storie di Kirsten e la sua vita avventurosa attraverso paesi, culture, lingue e connessioni.
Nell’articolo This is what I call belonging (in inglese), Claudiaexpat ci parla di Hanna, che dopo essere emigrata a Ginevra per amore, si ritrova isolata e sola. Ora però Hanna ha iniziato un nuovo capitolo della sua vita, aiutando migranti che fuggono dalla guerrra in Ucraina per stabilirsi in Svizzera, e sostenendoli nei difficili primi passi per trovare la loro strada in una realtà nuova e sconosciuta.
Alessandra Giacchi
Foto di Andrea Piacquadio da Pexels.