Paola Fornari è rimasta entusiasta dopo la lettura di Le metrica dell’oltraggio, di Michela Bilotta, e ha scelto di presentarlo su Expatbooks. Grazie Paola!
Nel suo libro La Metrica dell’Oltraggio, Michela Bilotta affronta con notevole maestria una sfida complessa: quella di intrecciare in modo armonioso e coinvolgente, senza mai cadere nella retorica o nel didascalico, le sue approfondite conoscenze sul tema della violenza di genere, e in particolare quella esercitata contro le donne. Il risultato è un’opera potente, intensa e allo stesso tempo accessibile, che riesce a toccare corde profonde nel lettore senza mai appesantirlo.
La protagonista del romanzo, Beatrice de Sanctis, è una giornalista brillante e determinata, il cui viaggio in auto da Milano alla Basilicata diventa presto più di una semplice trasferta professionale. Ufficialmente si tratta di una missione di ricerca per un articolo su Isabella Morra, poetessa del Cinquecento uccisa in modo brutale dai suoi fratelli, vittima di quello che oggi definiremmo un “delitto d’onore”. Tuttavia, il tragitto si trasforma in un percorso di scoperta, riflessione e confronto con diverse realtà, esperienze e verità, che vanno ben oltre il fatto storico che ha dato il via all’inchiesta.

Nel corso del suo viaggio, Beatrice incontra una serie di personaggi variegati, spesso sorprendenti, ognuno portatore di un vissuto unico, talvolta sconvolgente, che va a comporre un mosaico umano estremamente realistico. Attraverso i dialoghi, le confessioni e le interazioni tra Beatrice e queste figure, l’autrice sviluppa il tema centrale del libro con grande fluidità, evitando ogni artificio. Non c’è mai una forzatura: ogni parola sembra scaturire in modo naturale, come se si trattasse di una conversazione intima, autentica, mai artefatta.
Uno dei momenti più significativi del romanzo è rappresentato dalla partecipazione di Beatrice a un talk show televisivo, descritto con straordinaria lucidità e realismo. Chiunque abbia mai assistito a trasmissioni simili in Italia riconoscerà l’atmosfera: un ambiente caotico in cui gli ospiti si sovrappongono parlando, il conduttore perde facilmente il controllo e, soprattutto, le donne vengono troppo spesso ridotte a semplici presenze ornamentali, ignorate o zittite. La reazione di Beatrice, che non accetta in silenzio la mancanza di rispetto a cui viene sottoposta, è un atto di resistenza tanto necessario quanto soddisfacente per il lettore, che trova in lei una voce forte e coraggio.
I personaggi creati da Michela Bilotta sono delineati con grande attenzione e profondità psicologica. Beatrice emerge come una figura carismatica, colta e arguta, dotata di un senso dell’umorismo che alleggerisce la narrazione, senza mai banalizzarne il contenuto. Il suo amore per il buon cibo e il vino la rende ancora più umana e vicina a noi, aggiungendo una nota di calore e leggerezza che bilancia la gravità degli argomenti trattati.
Un altro elemento di grande forza nel romanzo è il rapporto tra Beatrice e suo marito Stefano, un ingegnere pragmatico e rassicurante, che la accompagna – seppur a distanza – in ogni tappa del suo viaggio. Il loro legame è descritto con delicatezza e autenticità: si percepisce la chimica, la complicità e la profonda stima reciproca che li unisce. Il loro dialogo continuo, fatto di messaggi, telefonate e piccoli gesti, offre un contrappunto affettivo alla solitudine emotiva che spesso accompagna le inchieste più dure.
Il tutto è incorniciato da suggestivi paesaggi del Sud Italia, che l’autrice riesce a rendere vivi e vibranti grazie a uno stile di scrittura fluido e coinvolgente. I luoghi non sono semplici sfondi, ma diventano protagonisti anch’essi, evocando atmosfere, tradizioni e memorie collettive che arricchiscono ulteriormente il contesto narrativo.
In definitiva, La Metrica dell’Oltraggio è un libro che colpisce e lascia il segno. Michela Bilotta dimostra di avere una voce forte e originale, capace di trattare temi delicati con sensibilità, intelligenza e coraggio. Questo romanzo merita di essere letto, condiviso e discusso. È un’opera che parla al cuore e alla coscienza, e che resterà impressa nella memoria dei suoi lettori come un piccolo grande capolavoro.
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Michela Bilotta è nata a Salerno, e da più di dieci anni vive a Bruxelles, dove lavora come addetta stampa, editor e direttrice creativa per varie testate. Trovate la sua bio sul suo sito, https://www.michelabilotta.com/, che ha anche una ricca sezione di recensioni.