In questo post vi suggeriamo una serie di libri che hanno come filo narratore l’India.
Belle per sempre – Vita, morte e speranza nei bassifondi di Mumbai
è il libro della giornalista e scrittrice americana Katherine Boo e narra la storia della quotidianità ad Annawadi, uno slum di trecentotentracinque baracche che circondano l’area periferica dell’arereoporto di Mumbai. L’autrice, premio Pulitzer nel 2000, ha vissuto per diversi anni in India, e il libro, se pur romanzato nella trama, dipinge in modo forte e reale le ingiustizie, la povertà, il sistema delle caste e le tragedie che permeano la società Indiana. Circondati dalla ricchezza economica di un paese in espansione, i personaggi che vivono nella baraccopoli di Annawad sopravvivono, ma rimane forte in loro la speranza nella fortuna e la voglia struggente di riscatto.


Holy Cow: An Indian Adventure
della scrittrice Sarah Macdonald è un memoir, in inglese, divertente ed onesto. Inizia con la schietta confessione da parte dell’autrice di una forte antipatia per l’India, quando Sarah, da ragazza, lo visita in vacanza. A quel tempo, prima che lasciasse il paese, un cartomante le lesse la mano e le disse che sarebbe ritornata, questa volta per amore. Ed infatti, undici anni dopo, Sarah si trasferirà in India con il marito. A New Dheli, scoprirà tantissimi aspetti di questo paese tanto contraddittorio quanto affascinante, conducendoci tra avventure rocambolesche ed intime esperienze spirituali.
L’omonimo
di Jhumpa Lahiri è un libro che esplora i concetti di identità culturale, tradizioni e aspettative familiari. È la storia di Gogol, ragazzo americano di origine indiane che cerca di trovare il suo spazio nel mondo nonostante la famiglia lo voglia legato alle radici del loro paese d’origine, l’India. Sempre sul tema della cultura americana/indiana, Gli imperscrutabili americani di Anurag Mathur è il racconto a tratti umoristico del viaggio di Gopal in America come studente, del suo inglese “accentato” e del concetto orientale stereotipato di America.


Calcutta: Two Years in the City
di Amit Chaudhuri ci porta a vedere la città dove l’autore è nato e cresciuto. La sua abilità di condurre il lettore per le strade di Calcutta, tra i venditori ambulanti, i domestici, i suoni e gli odori che le caratterizzano, lo rende uno dei libri sull’India più interessanti e coinvolgenti. Ci descrive una città che per certi aspetti sembra ancora lontana dal processo inevitabile della globalizzazione.
Vogliamo inoltre suggerire due libri dello scrittore indiano/canadese Rohinton Mistry. Un lungo viaggio è ambientato nell’allora Bombay. È il 1971 e l’India è in Guerra con il Pakistan. Gustav Noble è un uomo ordinario, onesto e morale. Il suo è un viaggio lungo, incerto, faticoso a tratti disperato, sempre però ricco di una profonda umanità che cattura il lettore fino alla meta.
In Un perfetto equilibrio, Mistry ci porta in un’India dove Indira Ghandi ha appena decretato lo stato di emergenza. Siamo nel 1975, e a Bombay quattro personaggi cercano di mantenere un “perfetto equilibrio” tra il desiderio di evasione e la desolazione del quotidiano.
Altri libri sull’India che vi consigliamo sono:
Before We Visit the Goddess di Chitra Banerjee Divakaruni
Il Dio delle piccole cose di Arundhati Roy
2 States: the story of my marriage di Chetan Bhagat
Volete conoscere qualcosa in più della cultura Indiana? Leggete l’articolo di Silvia e del suo parto a Bangalore, il progetto Jimy Library di Sylvia a Benares. E qui, Giulietta ci racconta I suoi primi mesi a Chennai.
Se avete dei titoli da suggerire, non esitate a Contattarci.
Alessandra Giacchi
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