Da quando la cultura islandese è entrata nella mia famiglia, sotto forma di una splendida futura nuora, anche le mie conoscenze letterarie su questo paese si stanno alimentando costantemente. Qui vi racconto 5 libri islandesi che mi sono piaciuti tantissimo.
A onor del vero, di questi 5 libri islandesi, uno l’avevo letto in tempi non sospetti. Un altro è disponibile solo in inglese. Parto da lui così, nel caso non leggiate nella lingua di Shakespeare, potete scendere subito sotto e trovare titoli per voi.
Karitas untitled
Un vero e proprio romanzo epico. Karitas untitled, di Kristín Marja Baldursdóttir, comincia la narrazione negli anni ’20 del secolo scorso, quando la sua protagonista era ancora una bambina. Figlia di una donna che rischia tutto per dare alla prole una buona educazione, Karitas riesce nell’intento di studiare arte a Copenhagen, una cosa raramente concessa a una donna all’epoca. Rientrata in Islanda, comincia il suo cammino di donna gravata da un lato da tutte le limitazioni che il suo genere la portano ad affrontare, dall’altro accompagnata da un’indicibile determinazione nel portare avanti la sua passione. Fa da sfondo a questa perenne lotta tra desiderio, arte, figli e fatica, un’Islanda poverissima, fatta di lavori umili ed estenuanti, di leggende e credenze popolari, ma anche, e soprattutto per quanto riguarda il mondo femminile, di profonda solidarietà e immediata capacità di darsi una mano nelle situazioni più ardue. Un libro coinvolgente, che ci porta nel cuore dell’Islanda e in una storia di lotta, amore e solidarietà.


La nonna a 1000°
Ho adorato questo bellissimo romanzo di Hallgrímur Helgason. Come racconta l’autore, è incappato in questa storia mentre lavorava a un call center. Apparentemente, una vecchina ha approfittato della sua chiamata commerciale per raccontargli la sua vita. E che vita!
Ispirato dunque a una storia vera, pesantissima, quello che mi è piaciuto tanto di La nonna a 1000°, è come attraverso la storia della protagonista si ripercorrano alcune tappe delle storia islandese più recente, e anche il substrato dei suoi rapporti con la Danimarca.
La “nonna” (notare che nel titolo inglese non si menziona una nonna, ma una “donna”) si è ritirata a morire in pace in un garage, e da lì ripercorre le tappe della sua vita. Non riuscirete a staccarvi.
Metodi per sopravvivere
Un piccolo capolavoro poetico, Metodi per sopravvivere, di Gudrún Eva Mínervudóttir, è un inno all’empatia e alla solidarietà. Narra, in maniera eccelsa (come tanti autori e autrici islandesi sanno fare) di un microcosmo umano in un quartiere di Reykjavík, dove tante solitudini convivono senza sfiorarsi.
Deve arrivare l’undicenne Aron per scuotere le persone che lo formano e cominciare a far emergere i sentimenti che alla fine li salveranno.
Con delicatezza e un ritmo quasi silenzioso, come se non volesse spezzare l’incantesimo che si produce quando si lasciano emergere sentimenti buoni, Gudrún Eva Mínervudóttir ci racconta quanto importante sia, sempre, spezzare il circolo di solitudine che ci circonda, e come farlo attraverso le relazioni umane sia una via che sicuramente vale la pena di intraprendere.


La donna è un’isola
Audur Ava Ólafsdóttir è molto famosa, in Italia sono state tradotte tutte le sue opere. Io le ho amate tutte, in particolare Rosa Candida. Anzi, La donna è un’isola è quello che mi ha meno entusiasmata, ma ve lo segnalo ugualmente perché è l’unico dei suoi romanzi dove l’Islanda, i suoi paesaggi, la sua strada principale, la Hringvegur, che la percorre in forma circolare ed è l’unica che collega tutte le varie regioni dell’isola, sono ben raccontati.
La protagonista affronta un viaggio in macchina, che diventa poi un viaggio intimo, nei suoi cambiamenti e negli ultimi eventi della sua vita, durante il quale incrocia natura e paesaggi (tanti), personaggi svariati e ci fa respirare le atmosfere di questo paese che strega così tanti turisti e turiste ogni anno.
Luce d’estate ed è subito notte

Anche questo bellissimo romanzo contiene tanti degli elementi che ho trovato nei romanzi sopracitati: empatia, storie che si snodano in perfetta armonia attraverso i loro protagonisti, e l’espressione dei sentimenti più profondi tramite azioni e cose semplici, quotidiane, accessibili. Luce d’estate ed è subito notte, di Jón Kalman Stefánsson, uno degli scrittori contemporanei più famosi dell’Islanda, ci racconta la vita di un piccolissimo villaggio islandese, dove tante solitudini si scontrano e amalgamano in una quotidianità marcata dal lento scorrere di giorni bui o fin troppo luminosi, nei quali ogni personaggio emerge con la sua singolare storia, portatrice di cultura, sentimenti e situazioni che non lasciano mai indifferenti. La scrittura è originale, incalzante, tiene incollate e ogni tanto strappa anche qualche risata. Davvero un romanzo avvolgente che consiglio di cuore.
Claudia Landini
Foto principale: Finde Zukunft su licenza Unsplash