La letteratura delle First Nations People (Popoli delle Prime Nazioni) è rappresentata da autori aborigeni e delle Isole dello Stretto di Torres e comprende titoli che riflettono la storia, cultura e resilienza dei primi abitanti dell’Australia.
Attraverso i libri suggeriti in questo articolo, ci proponiamo di offrirvi una visione onesta e senza filtri dell’Australia e di una parte della sua storia ancora poco conosciuta.
Ad oggi non ci sono traduzioni in italiano di questi autori, tranne nel caso di My Place di Sally Morgan, di conseguenza i titoli proposti sono in lingua originale, inglese.
Too much lip
Romanzo della scrittrice Bundjalung (popolazione originaria del nord New South Wales e del sud est Queensland) Melissa Lucashenko, è l’esplorazione cruda e sincera di una famiglia aborigena moderna, con tutti i suoi difetti e problemi.
La famiglia Salter diventa portavoce dell’effetto che massacri, schiavitù, terre e bambini rubati hanno avuto e hanno tuttora sulle popolazioni aborigene. Non è un libro facile da leggere, una parte di storia dell’Australia di cui si conosce poco che ci mette davanti una realtà complessa e dolorosa.
Lucashenko non ci risparmia nulla, ma lo fa con umorismo, usando il linguaggio colorito della sua gente e trovando un equilibrio tra tragedia e commedia.


Am I black enough for you?
Anita Heiss è un autore, poeta e attivista culturale che ha scritto numerosi saggi e romanzi.
Figlia di madre Wiradury (popolazione originaria della zona centrale del New South Wales) e padre immigrato dall’Austria, in Am I black enough for you ? Heiss racconta in prima persona le sue esperienze del crescere tra due culture, esplorando il concetto di identità e appartenenza.
Questa autobiografia ci offre uno sguardo approfondito sull’esperienza di essere una persona First Nations e una donna professionista nell’Australia contemporanea.
Dirrayawadha
Sempre di Anita Heiss è il romanzo storico Dirrayawadha sulla guerra di Bathurst avvenuta nel 1824, tra la popolazione locale Wiradjury e i coloni bianchi. La vicenda è narrata attraverso gli occhi di Miina, sorella del leader della resistenza Wiradjury, e coinvolta in una relazione con un detenuto irlandese. Dirrayawadha (che significa “insorgere” nella lingua Wiradjury) è una potente storia di resistenza, amore e resilienza che esplora un importante capitolo della storia dell’Australia rimasto a lungo nell’ombra e riconosciuto solo di recente.


Tell me why
Membro della “Stolen Generations” (migliaia di bambini aborigeni sottratti alle loro famiglie per ordine del governo australiano, tra l’inizio del ‘900 e gli anni ’70), Archie Roach è un cantautore e attivista molto noto in Australia, ma forse meno conosciuto dai lettori italiani.
La sua autobiografia, Tell me why, scritta e pubblicata nel 2019, pochi anni prima della sua morte, è una storia purtroppo condivisa da molte persone First Nations della sua generazione.
Con umiltà e onestà, Roach offre un resoconto spesso straziante della sua ricerca di identità e appartenenza. Una splendida autobiografia che racconta una delle vite più significative della musica australiana.
My place
Sally Morgan è una delle scrittrici First Nations più celebri e la sua autobiografia, My place, è stata tradotta in numerose lingue tra cui l’italiano.
Morgan esamina le esperienze di tre generazioni, portando alla luce questioni politiche e sociali profondamente radicate nella cultura delle First Nations People in Australia.
Lei e i suoi fratelli scoprono solo in età adulta le loro origini, un tema centrale nel libro. In questo classico della letteratura australiana, Morgan offre finalmente una voce alla nonna e alla madre, permettendo loro di raccontare le proprie storie.
My place è non solo un classico della letteratura australiana, ma anche uno dei primi libri scritti dalla prospettiva dei Popoli delle Prime Nazioni in Australia.
Se siete interessati ad approfondire l’argomento e per altri consigli di lettura sulle First Nations People in Australia qui trovate un altro articolo, in inglese.

Barbara Amalberti
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