Marvel Moreno e Aurora Bernandez raccontate da Rocío Marian Ciraldo
L’11 aprile 2025 il Tè letterario ha lanciato una nuova eccitante avventura: il Té letterario misterioso. Durante questo primo incontro, la sorpresa è stata Rocío Marian Ciraldo, che ci ha parlato di Marvel Moreno e Aurora Bernandez, due artiste dimenticate e che hanno avuto molto in comune.
Il Tè letterario misterioso è un appuntamento a scatola chiusa. Le partecipanti vengono senza sapere chi si troveranno davanti e di cosa tratterà l’incontro. Lo scorso 11 aprile la sorpresa era Rocío Marian Ciraldo, che ci ha parlato di due artiste, Marvel Moreno e Aurora Bernandez, cadute nell’oblio.
Rocío è una donna italo-argentina appassionata di letteratura, e in particolare letteratura latino-americana. Nel suo blog ci parla di scrittori, scrittrici, poeti, ma anche pittori e artisti di altri ambiti, tutti accomunati dalla provenienza da quell’affascinante zona del mondo che definiamo America Latina.
E proprio da là provenivano sia Marvel Moreno che Aurora Bernandez. La prima era nata a Barranquilla, in Colombia, nel 1939, Aurora invece a Buenos Aires, Argentina, nel 1920. Ma non sono solo le radici latinoamericane ad accomunare queste due affascinanti figure. Rocío ci ha raccontato che entrambe avevano sposato uomini ingombranti: Marvel si era unita a Plinio Apuleyo Mendoza, poeta colombiano, Aurora è stata per 30 anni compagna e moglie di Julio Cortazar, famosissima voce della letteratura argentina.



Entrambe seguirono i loro uomini a Parigi. Due espatriate, dunque. Due donne che si lasciarono alle spalle i loro paesi per sempre, e diventarono quelle che oggi si definiscono “mogli a seguito“. E questo è stato il primo punto che il nostro gruppo si è fermato a discutere. Quanto, cioè, la vita di queste due artiste in espatrio avesse tante cose in comune con molte di noi. Quando si espatria per il lavoro dei coniugi, si diventa automaticamente presenze al seguito, il cui operato viene considerato (quando viene visto, perché spesso resta invisibile) come una conseguenza di una situazione più meritevole e ampia, e dunque sminuito. Non a caso scrissi, anni fa, la famosa Fatidica, che pur maturata diversi decenni dopo gli espatri di Marvel Moreno e Aurora Bernandez, era decisamente attuale.
Abbiamo parlato di mariti ingombranti, partendo da quanto ci ha spiegato Rocío sui due delle nostre care artiste. Entrambe hanno camminato su un equilibrio fragile nella relazione con la fama dei coniugi, Marvel Moreno arrivando a divorziare, Aurora mantenendosi nell’ombra con l’umiltà che la contraddistingueva (e che la portò a non agire attivamente per pubblicare i suoi notevoli scritti, trovati in forma di poesie, lettere, diari e riflessioni dopo la sua morte) e addirittura a farsi seppellire con l’ex marito e la sua compagna, Carol Dunlop, al cimitero di Montparnasse a Parigi.
La discussione si è poi spostata sulla sottorappresentazione delle donne in letteratura, come in tutti i campi della vita e delle relazioni sociali. E’ stato osservato che nei manuali scolastici (e non solo) nomi di autorevoli intellettuali, scrittrici e poetesse, semplicemente non compaiono, o vengono citate in modo frettoloso e nascosto. Rocío ci ha raccontato l’episodio che ha portato alla pubblicazione, tanto voluta da Marvel Moreno quando è morta a causa di una malattia che l’aveva a lungo tormentata, del suo romanzo postumo, tradotto in italiano e recentemente ripubblicato da Castelvecchi, In dicembre tornavano le brezze. Lo trovate sul blog di Rocío, con tanto di foto, e vi dà la misura di come anche dopo la morte, l’incuranza e la tracotanza maschile perdurano di fronte a donne e artiste di meritevole levatura.

Abbiamo parlato della disparità di classe, di come spesso queste donne, seppur non rappresentate, provenissero da classi agiate (anche se in realtà, quantomeno nel caso di Marvel Moreno, la sua condizione privilegiata era presto divenuta ricordo di fronte alla povertà che l’aveva colpita dopo la nascita dei figli, il divorzio e la malattia), mentre altre ugualmente dotate di grande talento, semplicemente non potevano permettersi neanche il tempo di scrivere. Abbiamo citato Lucia Berlin, che nel nostro Tè letterario amiamo molto, come esempio di artista tenace e capace di produrre racconti pur lavorando come operaia e affrontando mille difficoltà. Anche Lucia, tra l’altro, ha raggiunto la fama dopo la morte.
Prima di lasciar andare Rocío, che ringrazio di nuovo per la sua calorosa disponibilità, le abbiamo chiesto di raccomandarci autori e autrici o qualche titolo a cui è particolarmente legata. Eccoveli:
- Mariana Enriquez, scrittrice argentina. Marsilio ha pubblicato tre suoi romanzi: La nostra parte di notte, Le cose che abbiamo perso nel fuoco, e I pericoli di fumare a letto. Tutti libri perturbanti che partono da questioni sociali;
- Leila Guerriero, La chiamata (ed. SUR), che racconta la storia di Silvia Labayru, arrestata e torturata sotto la dittatura argentina, e poi rilasciata senza alcuna spiegazione. Evento che la taccerà di tradimento e le peserà addosso tutta la vita;
- L’invincibile estate di Liliana, Cristina Ravera Garza (ed. SUR), un libro meraviglioso, che intorno a un femminicidio costruisce un’opera di grande delicatezza e forza politica;
- La figlia unica, della messicana Guadalupe Nettel (ed. La Nuova Frontiera), altra opera potente e meravigliosa che affronta il tema della maternità sotto vari punti di vista;
- In generale, seguire le pubblicazioni di SUR e La Nuova Frontiera, in prima linea nella traduzione e diffusione di opere latinoamericane.
E’ stato un incontro bellissimo che ci ha arricchite di scoperte, spunti, emozioni e voglia di continuare nel meraviglioso cammino della lettura e delle relazioni che intorno a lei si costruiscono.
Claudia Landini
per il Tè letterario di Expatclic
Foto di Testata: Les Anderson su licenza Usplash