Té letterario del 5 giugno 2020: I libri in quanto oggetti

Il nostro tema oggi era “I libri in quanto oggetti”. Dovremo assolutamente rifarlo perchè non abbiamo discusso neanche un terzo delle cose che volevamo!

 

 

Una cosa è certa: quando possibile, la nostra comunità legge libri fatti di carta, e utilizza la tecnologia solo in casi in cui questa si rende strettamente necessaria. Si è infatti visto durante tutto l’incontro come i libri in formato elettronico non permettano una serie infinita di bellissime cose che si possono fare con il cartaceo. Eccole:

– Andare in biblioteca. In alcuni paesi la biblioteca diventa un luogo sacro, dove già il solo profumo c’inebria e ci fa sentire a casa.
– Creare una libreria nella nostra nuova casa. Quello è il punto che molte di noi cercano quando affiittano una nuova dimora: dove mettere i libri. Ed è il punto che diventa il primo insediamento, quello che ci fa sentire a casa.
– Infilare nel libro un bigliettino, un biglietto di tram, metro o carta d’imbarco, o – nei tempi passati – una cartolina. Tutte cose che restano custodite al suo interno, un tesoro dentro un tesoro.
– Scrivere una dedica quando regaliamo un libro.
– Ordinare i libri nella libreria – e qui le variazioni si sprecano. Ma una cosa è certa: la libreria dev’essere bella, ricca e invitante.
– Sottolineare e fare le orecchie. Anche se alcune inorridiscono di fronte a queste pratiche, è innegabile che la soddisfazione di calcare la matita sulla carta, o di piegarla a nostro piacimento, cii è negata con l’e-book.
– Scrivere data e luogo di lettura all’interno del libro.

Rispetto a quest’ultima pratica, si è parlato delle incursioni nei mercatini di libri usati, alla ricerca di annotazioni. Una vera e propria droga, così come la collezione di libri firmati dai loro autori.

Si è parlato però anche della scrittura in corsivo e dei sussidiari, e di come siamo state fortunate a conoscerli.

C’è chi si oppone fermamente al prestare i libri, e chi invece inorridisce di fronte all’accumulo. Un modo intelligente per evitarlo è quello di regalare il libro una volta letto. Anzi, si può andare pensando a chi regalarlo mentre lo si legge, sentendosi così legati a quella persona. C’è chi adora le librerie piene zeppe di libri, e chi le evita come la peste, anche pensando a chi toccheranno in eredità.

Cosa stanno leggendo le donne di Expatclic

Se una notte a Parigi una tedesca e un italiano, Federico Iarlori
Un giorno perfetto, Melania Mazzucco
Homo Deus, Noah Harari
Momenti di trascurabile felicità, Francesco Piccolo
Patria, Fernando Aramburu
La dinastia dei Medici, vol I, Matteo Strukul
I leoni di Sicilia, Stefania Auci
The Yellow House, Sarah M. Broom

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